Crapanzano, Dario - Arrigoni e la bella del Chiaravalle (Commissario Arrigoni #2)

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    51BX5CKk4OL._SY445_SX342_Mondadori - p. 215

    Una bellissima ragazza poco più che ventenne viene trovata morta in una casa del popolare quartiere milanese di Greco, in zona Naviglio Martesana. Non ci sono dubbi: è stata assassinata. È facile risalire all'identità della vittima: Carolina detta Lina, in arte Wilma, una mondina che aveva abbandonato i campi per dedicarsi al mestiere più antico del mondo, svolgendo la sua nuova professione al Chiaravalle, una casa chiusa a due passi dal Duomo. Ma chi l'ha uccisa?

    Il compito di scoprirlo spetta al commissario capo Mario Arrigoni, attraverso un'indagine che lo mette a contatto con il mondo torbido e triste della prostituzione, all'epoca ancora concentrata nei cosiddetti "casini".

    Gli interrogatori portano davanti al commissario un variegato campionario di umanità: una splendida collega di Carolina, una pittoresca maîtresse, tenutari di case, ruffiani, giovani innamorati, imprenditori, professionisti, tutti legati a doppio filo con l'esistenza della vittima.

    Dopo una serie di avvenimenti che mettono a dura prova anche la saldezza morale dell'integerrimo commissario, il caso si risolve grazie a un paio dei suoi famosi colpi di genio. Ma il finale liberatorio non è immune da ombre, che, ancora una volta, rivelano come spesso la cattiveria del mondo e il suo contraltare siano ineluttabilmente intrecciati.

    Con Arrigoni e la bella del Chiaravalle torna, in una versione riveduta e corretta dall'autore, la seconda avventura di Mario Arrigoni e del commissariato di Porta Venezia. E anche in questo romanzo si ritrovano tutte le caratteristiche che hanno reso Crapanzano uno degli autori di noir più amati in Italia: la profonda umanità dei personaggi, lo stile dolce e avvolgente, il perfetto meccanismo giallo della trama e la splendida ricostruzione dell'Italia dei primi anni Cinquanta.

    ___________

    La bella del Chiaravalle è una prostituta che viene inspiegabilmente uccisa nel suo giorno libero. Bellissima e molto richiesta non sembra ci siano moventi plausibili e per Arrigoni e la sua squadra sarà un lavoro da certosino per trovare il responsabile.
    Crapanzano ambienta questo secondo episodio milanese nel 1952 quando le case di tolleranza erano al centro del dibattito politico e l’opinione pubblica era chi a favore e chi no alla chiusura che avvenne solo nel 1958.
    Chiaravalle era una di queste case, non fra le più lussuose ma molto frequentata, le prostitute dovevano garantire un certo numero di rapporti al giorno, ogni 15 gg cambiavano casa anche in altre regioni a rotazione in modo che non si stabilissero rapporti troppo personali con i clienti, precauzione inutile perchè tanti erano i casi per cui le prostitute potevano diventare amanti esclusive, cosiddette mantenute, e anche per dare maggiore offerta ai clienti in fatto di nuove ragazze.
    Coppi e Bartali si sfidavano ormai da anni tenendo vivo il vivace tifo della gente, nel ‘52 Coppi vinse il giro d’Italia e quello di Francia.
    Milano ancora portava i segni della guerra, molti quartieri erano ancora con palazzi sventrati, la ricostruzione della città procedeva lenta di contro gli italiani compravano i primi elettrodomestici, come il frigorifero che nel libro, Arrigoni regala alla anziana madre, che ancora si serve di una ghiacciaia e che deve procurarsi la barra di ghiaccio ogni due giorni.
    Anche in questo secondo episodio un bello spaccato milanese degli anni ‘50.

    :lock:
     
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