TIGLIO
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Newton Compton Editori, p.275
Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, è una donna bellissima, forse la più bella d’Europa. Il suo fascino, immortalato dal Canova nella statua della Venere vincitrice, spinge i suoi spasimanti alle imprese più folli e conquista anche il principe Camillo Borghese. A Parigi Paolina è una donna chiacchieratissima (si dice che abbia avuto diversi amanti), ma nonostante questo Camillo decide di sposarla e la porta con sé a Roma. E lì, mentre Napoleone continua la sua marcia alla conquista dell’Europa, la loro passione fiorisce tra sontuose feste di Carnevale e baci appassionati in carrozza, notti intense e sguardi infuocati di gelosia. Fino a quando le rigide regole sociali mettono a dura prova il loro amore...
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Non so quante sono le cose inventate e quante sono le cose reali in questo romanzo, ma so che mi è piaciuto molto. Nonostante le numerosi storie extraconiugali, è stata una bella storia d’amore, tra passione, rabbia e perdono.
Scritto da Lorenzo Borghese, un erede della famiglia Borghese, questo libro ripercorre la vita della tanto chiacchierata Paolina Bonaparte. Sorella di Napoleone, per volere di quest’ultimo sposò Victor Emanuel Leclerc, un valoroso militare. Ebbero un figlio, Dermide. Purtroppo, dopo soli pochi anni di matrimonio, Victor Emanuel Leclerc morì per aver contratto la febbre gialla durante una spedizione nell’attuale stato di Haiti. Diventata vedova, dopo circa un anno dalla morte del marito, sempre per volere del fratello Napoleone, Paolina sposa il principe romano Camillo Borghese. Si trasferisce quindi a Roma dove vive per alcuni anni tra feste, sfarzo e amanti.
Si dice che Paulina dopo il secondo matrimonio ebbe 30 amanti e fu richiamata diverse volte all’ordine dal fratello.
Il libro non tratta in dettaglio quella che poteva essere la sua vita quotidiana ma si concentra sul suo animo ribelle. Sulla sua egocentricità, la sua irrequietezza e soprattutto le sue passioni. Facile a criticarla, difficile capire l’animo di questa donna dall’umore altalenante che forse l’insicurezza portava sempre a cercare l’attenzione degli altri, sopratutto degli uomini. O forse anche il desiderio di libertà la portava a ribellarsi a questi matrimoni di stato. Ma in fondo, chi siamo noi per giudicarla?
Mi è piaciuta molto la figura di Camillo, un uomo di buon senso e molto innamorato che ha quasi timore di questa figura turbolenta. In alcuni passaggi è quasi buffo.
Molto bravo lo scrittore che riesce a rappresentare con pochi dettagli la vita mondana dei ricchi dell’epoca. Ma soprattutto molto bravo a raccontare la vita tanto scandalosa di Paolina con una sorta di romanticismo.
Una lettura molto piacevole, spesso spassosa e a volte anche dolorosa, che non vorresti interrompere.
Edited by Itaca - 21/4/2024, 12:09
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